20.6.05

I Quaccheri e il Pacifismo

Pagina Quacchera Italiana]

I Quaccheri e il Pacifismo
Il pacifismo nonviolento quacchero è nato, come il senso della giustizia, dell'uguaglianza fra gli uomini, del rispetto di tutte le culture e delle religioni, la difesa dei diversi, degli emarginati, dei carcerati, dei malati, gli interventi nelle zone calde del mondo per tentarvi la mediazione o iniziare la ricostruzione, dal principio fondamentale che gli Amici (Quaccheri) portano alle sue estreme conseguenze: in ogni persona v'è un tanto di Dio (seme, scintilla: « that of God in every one »).

Il tutto partendo da un altro principio: la luce interiore (di Cristo), la cui ricerca non è fine a se stessa, né è finalizzata alla salvezza, o alla pura elevazione spirituale.

Come di fatto è accaduto, il fondamentale spiritualismo quacchero non si è risolto in misticismo distaccato dal mondo, ma in un impegno (commitment) socio-religioso senza soluzione di continuità.

Mentre molte comunità locali di Amici vivono la loro fede intorno al culto silenzioso e ne traggono linfa per una attività filantropica simile a quella diaconale delle chiese evangeliche, i gruppi che sanno tenere contatti regionali, nazionali e internazionali sono coninvolti in una o più attività sociali di grande significato e respiro: vedi il Quaker Peace & Service, con una diecina di diramazioni nel campo della pace e dei diritti umani, fra cui quella che sostiene gli obiettori di coscienza in vari paesi e quella che organizza campagne internazionali per l'obiezione fiscale alle spese militari, quella che invia operatori sociali o esperti in Iraq, Israele o ex-Jugoslavia per aiutare i più deboli e dialogare con i più forti; o il Quaker Council for European Affairs, che segue con occhio critico e nonviolento gli incontri del Consiglio d'Europa e del Parlamento Europeo, e informa tutti gli interessati di ciò che fanno o non fanno sul piano della pace e dei diritti umani, mediante il bollettino Around Europe (Bruxelles), invitando chi può a intervenire. Ad esempio a fare pressioni affinché il diritto all'obiezione di coscienza venga finalmente discusso, votato e inserito nella European Convention. L'elenco, schematico, riempirebbe almeno un fascicolo di 10 pagine.

Ma queste attività verso l'esterno provengono di solito da una notevole coerenza interiore e personale. La schiacciante maggioranza degli Amici ha sempre rifiutato di partecipare a qualsiasi conflitto fin dal 1651, quando George Fox rifiutò un incarico militare che i Puritani gli offrivano (altri avevano già preso le distanze dall'esercito cromwelliano), e, passando dalla famosa Declaration to Charles II (genn. 1661) in cui « l'innocuo e innocente popolo di Dio chiamati Quaccheri » si dichiarava contrario ad ogni guerra vuoi per i regni di questo mondo che per il regno di Dio, ha resistito ai richiami di guerra delle Colonie inglesi contro i francesi o gli indiani, non ha partecipato militarmente alla rivolta delle Colonie d'America contro l'Inghilterra, né alla Guerra di Secessione.... su su fino alla I e alla II Guerra Mondiale, alla Guerra di Corea ed a quella del Vietnam.

Non solo non vi ha partecipato, ma non ha ispirato alcun giudizio o condanna, in quanto credente nella santità della vita, data da Dio: in questo ed altri aspetti della tolleranza quacchera verso l'Altro, non c'è spazio per tribunali e per condanne, e la distanza dal moralismo, puritano o non, è, sul piano storico e di principio, insuperabile.

Davide Melodia

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