Comunicato stampa n. 1 del 6 settembre 2005
Il mondo ha bisogno di saggezza, di pace, di concordia fra le nazioni,fra le culture e le religioni. Gli esseri umani hanno bisogno diriconciliarsi con la natura che viene invece sempre più violentata edistrutta da una politica dissennata di sfruttamento delle risorsenaturali e da una politica economica che ha il suo centro propulsorenella produzione di armamenti. C'è bisogno di impegnarsi non per laguerra ma per dare da mangiare a tutti gli esseri umani. L'Africa,l'Asia, L'America del sud, chiedono pane non proiettili. C'è bisogno diimpegnarsi a fondo per trovare rimedi alle malattie che affliggonol'umanità quali l'AIDS, il cancro, le malattie genetiche. C'è bisognoche il genere umano gareggi nel fare il bene invece che il male.Negli ultimi due mesi abbiamo invece assistito a continui proclami afavore della violenza e ad incitamenti al razzismo. Scrittori,giornalisti, filosofi, capi di stato, hanno fatto a gara nel diffonderepaura e violenza, razzismo e xenofobia, odio del diverso, di chi ha undiverso colore della pelle o una diversa religione o cultura. Le azioniterroristiche sono servite a rafforzare tale orientamento e non certo afermarlo.I risultati di questa politica dissennata sono sotto gli occhi di tutti:la potente America è stata messa in ginocchio da un uragano che ha messoin luce come la politica degli armamenti sostenuta da quel governo,abbia portato alla consistente diminuzione delle risorse destinate allacollettività. Le spese per sostenere un esercito gigantesco, con alcunimilioni di americani in armi sparsi per il mondo, hanno portato allariduzione drastica degli investimenti per tutto ciò che avrebbeconsentito di evitare quello che è accaduto a New-Orleans, distrutta perla mancata manutenzione degli argini di un fiume e da una inesistenteprotezione civile.Di fronte ai drammi che l'umanità sta vivendo, occorre che i credentidelle grandi religioni monoteistiche, l'ebraismo, il cristianesimo,l'islam, sappiano liberarsi dalle diffidenze reciproche alimentate adarte da chi usa la religione a fini di dominio sul proprio popolo o sulmondo intero. Occorre combattere il male con il bene che è l'unico modoper spezzare il circolo infernale che riproduce il male all'infinito.Occorre liberare la capacità degli uomini e delle donne di Dio dicostruire alleanze e dialogo fra le civiltà e le religioni. Occorre chegli uomini e le donne di Dio si schierino decisamente per il dialogo ela pace togliendo qualsiasi alibi o appoggio a chiunque usi la violenzaterroristica o militare per risolvere i conflitti internazionali. Dobbiamo «vincere la paura per costruire la pace»: questo lo slogan,drammaticamente attuale, che abbiamo lanciato quest'anno per lacelebrazione della quarta edizione della giornata ecumenica del dialogocristianoislamico, che, come negli anni scorsi, si terrà nell'ultimovenerdì di Ramadan che quest'anno cade il prossimo 28 ottobre 2005. Invitiamo tutti e tutte a moltiplicare le occasioni di incontro e didialogo dal basso con le comunità islamiche e con tutte le religioni,per far diventare la pace una prospettiva reale e non più solo una vagasperanza. E la pace trionferà se tutti e tutte la sapremo non soloreclamare dai governanti ma vivere conseguentemente nella nostra vita ditutti i giorni. Ed è con tale spirito che invitiamo tutti e tutte a partecipare allamarcia della pace Perugina-Assisi del 11 settembre 2005.
Il comitato organizzatore
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