25.1.06

Bowling for columbine. Illegittima difesa

Giancarla Codrignani
25 gennaio 2006

Ennesimo colpo alla civiltà giuridica del nostro Paese: il Governo ha riscritto l'art.52 del Codice penale sulla "legittima difesa", che non escludeva l'autotutela quando il cittadino che si trovasse nell'impossibilità di contare sull'autorità pubblica, era autorizzato a provvedere, in forma proporzionata all'offesa, alla propria difesa.
Fino a oggi non era consentito uccidere un ladro per impedirgli di impadronirsi della refurtiva, poiché si riteneva che la persona umana avesse valore incommensurabile rispetto alle cose.
Questa logica, grazie alla Lega, che ha applaudito l'approvazione della norma caldeggiata, e alla CdL, che l'ha votata con 244 voti contro 175 dell'opposizione, sparisce.
La cultura di un governo che ama in tutte le forme il Far West, si è adeguata alla giurisprudenza americana, che consente al cittadino di detenere tutte le armi che vuole e di farsi giustizia da sé.
Eppure tutti sanno che i cittadini degli Stati Uniti non vivono più sicuri degli europei, ma hanno invece maggior quantità di violenza e maggior numero di morti per armi da fuoco usate impunemente anche da minori o squilibrati.
Gli italiani vivono un periodo di forte insicurezza e di precarietà dei diritti: non sappiamo che cosa potrà accadere dal momento che la legge consente che una persona aggredita possa reagire, con armi "legittimamente detenute", sempre, in casa e ogni altro luogo "ove venga esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale", per difendere la propria o l'altrui incolumità e "i beni" propri o altrui.
Siamo di fronte a una regressione pericolosa, sia per l'incentivazione indiretta a fornirsi di armi, sia per l'equiparazione della persona ai beni. Si suppone che il cardinal Ruini, che ha di recente invitato a non votare candidati favorevoli all'aborto o ai Pacs, stia scrivendo l'estensione a non votare chi sostiene il legittimo omicidio per salvare il portafoglio.
Come cristiani dovremmo sentire offesi, mercificati e violentati proprio i valori della vita.

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