13.9.06

Liberato padre Hanna dopo quattro settimane di sequestro in Iraq

BAGHDAD, martedì, 12 settembre 2006 (ZENIT.org).-

Il Patriarca di Babilonia dei Caldei ha confermato

che padre Saad Syrop Hanna, sequestrato il 15

agosto scorso a Baghdad, è stato rilasciato

lunedì.

“Padre Hanna sta bene, è a casa sua e adesso potrà

finalmente riprendere il suo lavoro nella

parrocchia di Baghdad”, ha dichiarato Sua

Beatitudine Emmanuel III Delly all’agenzia

missionaria ”Misna”. Non sono ancora note le

circostanze della liberazione.

“È stato liberato e sta bene, questa è l’unica

cosa che conta adesso”, ha sottolineato il

Patriarca caldeo esprimendo gioia per la “buona

notizia” e ringraziando “tutti coloro che si sono

mobilitati per arrivare al rilascio di padre

Hanna”.

Nella solennità mariana dell’Assunzione, il 15

agosto, padre Saad Syrop Hanna – di 34 anni –

stava tornando a casa dopo aver celebrato la Messa

nella chiesa di St. Jacob a Baghdad – nel

distretto di Al Dora – quando è stato fermato da

tre uomini armati.

Pochi giorni dopo, Benedetto XVI ha espresso la

sua vicinanza alla sofferenza delle vittime

irachene ed ha chiesto ai sequestratori la

liberazione del sacerdote.

Con il passare del tempo, la preoccupazione è

cresciuta nella comunità cristiana di Baghdad,

perché i sequestri che hanno coinvolto i religiosi

nel Paese sono sempre durati molto poco.

Subito dopo il sequestro, si sono succeduti gli

interventi per la liberazione del sacerdote. Tra

le altre iniziative, Sua Beatitudine Emmanuel III

Delly ha incontrato il Primo Ministro iracheno per

cercare di trovare modi per favorire il ritorno di

padre Hanna.

L’Arcivescovo di Kirkuk – nel nord-est dell’Iraq

–, monsignor Louis Sako, ha lanciato un appello in

televisione chiedendo la liberazione del

sacerdote, e successivamente, in un’intervista

concessa ad “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, ha

descritto la commozione che l’accaduto aveva

provocato nella comunità cristiana.

Anche monsignor Phillipe Najeem, rappresentante

del Patriarcato caldeo di Baghdad presso la Santa

Sede, aveva lanciato da Roma un appello per la

liberazione (cfr. ZENIT, 25 agosto 2006).

Fonti religiose contattate da “Misna” nella

capitale irachena in questi ultimi giorni avevano

parlato apertamente del timore di trovare il

giovane padre Hanna “fra i tanti cadaveri

rinvenuti ogni giorno a Baghdad”.

Attraverso l’agenzia del Pontificio Istituto

Missioni Estere (PIME) “AsiaNews”, questo martedì

è stata diffusa la conferma, da parte della

nunziatura apostolica di Baghdad, della

liberazione del sacrdote, la cui madre si è recata

in fretta a Baghdad per riabbracciarlo.

Padre Hanna è responsabile della sezione teologica

del “Babel College” – che la Chiesa cattolica

dirige a Baghdad –, unica Università Teologica

Cristiana nel Paese.

La comunità cattolica caldea è la più grande

comunità cristiana in Iraq.

ZI06091206
BAGHDAD, martedì, 12 settembre 2006 (ZENIT.org).-

Il Patriarca di Babilonia dei Caldei ha confermato

che padre Saad Syrop Hanna, sequestrato il 15

agosto scorso a Baghdad, è stato rilasciato

lunedì.

“Padre Hanna sta bene, è a casa sua e adesso potrà

finalmente riprendere il suo lavoro nella

parrocchia di Baghdad”, ha dichiarato Sua

Beatitudine Emmanuel III Delly all’agenzia

missionaria ”Misna”. Non sono ancora note le

circostanze della liberazione.

“È stato liberato e sta bene, questa è l’unica

cosa che conta adesso”, ha sottolineato il

Patriarca caldeo esprimendo gioia per la “buona

notizia” e ringraziando “tutti coloro che si sono

mobilitati per arrivare al rilascio di padre

Hanna”.

Nella solennità mariana dell’Assunzione, il 15

agosto, padre Saad Syrop Hanna – di 34 anni –

stava tornando a casa dopo aver celebrato la Messa

nella chiesa di St. Jacob a Baghdad – nel

distretto di Al Dora – quando è stato fermato da

tre uomini armati.

Pochi giorni dopo, Benedetto XVI ha espresso la

sua vicinanza alla sofferenza delle vittime

irachene ed ha chiesto ai sequestratori la

liberazione del sacerdote.

Con il passare del tempo, la preoccupazione è

cresciuta nella comunità cristiana di Baghdad,

perché i sequestri che hanno coinvolto i religiosi

nel Paese sono sempre durati molto poco.

Subito dopo il sequestro, si sono succeduti gli

interventi per la liberazione del sacerdote. Tra

le altre iniziative, Sua Beatitudine Emmanuel III

Delly ha incontrato il Primo Ministro iracheno per

cercare di trovare modi per favorire il ritorno di

padre Hanna.

L’Arcivescovo di Kirkuk – nel nord-est dell’Iraq

–, monsignor Louis Sako, ha lanciato un appello in

televisione chiedendo la liberazione del

sacerdote, e successivamente, in un’intervista

concessa ad “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, ha

descritto la commozione che l’accaduto aveva

provocato nella comunità cristiana.

Anche monsignor Phillipe Najeem, rappresentante

del Patriarcato caldeo di Baghdad presso la Santa

Sede, aveva lanciato da Roma un appello per la

liberazione (cfr. ZENIT, 25 agosto 2006).

Fonti religiose contattate da “Misna” nella

capitale irachena in questi ultimi giorni avevano

parlato apertamente del timore di trovare il

giovane padre Hanna “fra i tanti cadaveri

rinvenuti ogni giorno a Baghdad”.

Attraverso l’agenzia del Pontificio Istituto

Missioni Estere (PIME) “AsiaNews”, questo martedì

è stata diffusa la conferma, da parte della

nunziatura apostolica di Baghdad, della

liberazione del sacrdote, la cui madre si è recata

in fretta a Baghdad per riabbracciarlo.

Padre Hanna è responsabile della sezione teologica

del “Babel College” – che la Chiesa cattolica

dirige a Baghdad –, unica Università Teologica

Cristiana nel Paese.

La comunità cattolica caldea è la più grande

comunità cristiana in Iraq.

ZI06091206

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