Carissimi,
ho voluto aggiungere 2 righe approfittando del fatto che questa è la prima circolare del 2006: inizia anche per noi un nuovo anno, e come è solito all’inizio di ogni nuovo anno, si fa un un bilancio di quello passato e un po’ di buoni propositi per il futuro.
Ecco dunque qualche mio spunto di riflessione.
E’ stato un anno intenso sia di avvenimenti, sia nella nostra vita interna: l’impegno nella campagna “Colombia vive”, un convegno internazionale nell’ambito delle iniziative per il decennio per l’educazione alla nonviolenza, che noi Mir, possiamo dirlo con orgoglio, stiamo conducendo in quasi solitudine, in Italia, ma che ora, speriamo, possa avere una risonanza un po’ + ampia
Anche quest’anno è stato profuso un grosso impegno nell’organizzazione dei campi estivi.
Infine abbiamo svolto la nostra assemblea nazionale che è stato un momento particolarmente intenso in cui, oltre a redigere il programma futuro, è stata l’occasione per approfondire la tematica spirituale.
Nel prosieguo di questa circolare troverete più dettagliate descrizioni di queste attività. A me premeva far notare come dall’insieme di queste e di tutte le altre che non ho citato, si evince come i compiti che ci proponiamo sono alti e onerosi; ben + di quello che le nostre dimensioni e risorse permetterebbero.
Questo è sintomo di una grande generosità da parte di tutti noi: vorremmo intervenire sempre e ovunque si manifesta un’ingiustizia, si commette un sopruso, si calpesta la dignità: siamo rimasti tra quelli che non si accontentano di una nicchia dove star tranquilli La situazione sia italiana che internazionale richiederebbe molta nonviolenza, ma i movimenti che ad essa si richiamano sono piccoli e con poca influenza.
Ecco che nasce questa voglia di fare tante cose, anche se poi c’è il rischio che ci assalga un sentimento di impotenza rispetto ai risultati che vediamo.
Eppure anche con poche forze dei risultati riusciamo a raggiungerli: e questo dovrebbe essere di sprone ad andare avanti, applicando comunque sempre un criterio di discernimento per definire cosa per noi è prioritario, per poterci concentrarci su questo, con l’umiltà di chi conosce i propri limiti, e dunque sa che non tutto ciò che vorrebbe riuscirà a realizzare.
In questa circolare sono descritti con dettaglio le attività che vogliamo continuare in questo anno: volendo comunque fare un riassunto direi che come campagne, andando ormai alla conclusione quella del MAN, rimane da lavorare su 2 principali: il decennio e la Colombia: su queste dovremmo riuscire a coinvolgerci tutti.
Accanto a queste abbiamo da proseguire il cammino di approfondimento spirituale: a questo proposito ricordo l’impegno preso alla scorsa assemblea di un convegno su religioni, violenza e nonviolenza quanto mai necessario visti i tempi.
Vi voglio lasciare con una intuizione su cui sto meditando questi giorni.
Il Mir non è solo un movimento nonviolento: esso ha come programma la riconciliazione: forse anche noi a volte ce ne scordiamo: non siamo solo un movimento politico, sociale, culturale, ma siamo nati col compito estremamente difficile di portare riconciliazione; e Dio sa di quanta ne abbisogna il mondo contemporaneo.
Ecco dovremmo provare a pensare, nel programmare le nostre attività a cosa comporta l’avere questa “missione” del tutto specifica del MIR.
Un augurio di buon lavoro a tutti
PACE FORZA GIOIA
Paolo Candelari
7.2.06
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